sabato 13 settembre 2014

TASI: le scadenze di autunno


Le modalità e i termini di pagamento della TASI, a regime, saranno analoghe a quelle previste ai fini IMU, ovvero:
  • va versata in 2 rate scadenti il 16 giugno e 16 dicembre, con possibilità di versamento in unica soluzione alla prima delle due scadenze;
  • la prima rata va determinata utilizzando le aliquote e le detrazioni previste per i 12 mesi dell’anno precedente, la seconda, a conguaglio, sulla base delle delibere e regolamenti comunali pubblicati alla data del 28 ottobre di ciascun anno sul sito Internet www.finanze.it.
Per il 2014, primo anno di applicazione dell’imposta, sono state introdotte specifiche modalità di versamento e diverse scadenze, condizionate dalla data in cui ciascun Comune provvede a deliberare le aliquote da applicare. Conseguentemente, per qualsiasi tipo di fabbricato, le scadenze dei versamenti 2014 possono essere le seguenti.

Delibera comunale pubblicata on line sul sito internet www.finanze.it:
  • entro il 31.05.2014 (aliquote deliberate entro il 23.05.2014):
    • 16.06.2014 e 16.12.2014 (2 rate)
  • dopo il 31.05.2014 e entro il 18.09.2014 (aliquote deliberate entro il 10.09.2014):
    • 16.10.2014 e 16.12.2014 (2 rate)
  • dopo il 18.09.2014:
    • 16.12.2014 (rata unica con aliquota base 1 per mille)

      Enrico Baù - Dottore Commercialista

lunedì 18 agosto 2014

Separazione e divorzio: limiti al mantenimento del figlio



Come noto, il genitore separato o divorziato, che sia onerato dell’obbligo di corrispondere il mantenimento mensile a favore del figlio, potrà chiedere al competente Tribunale la modifica delle condizioni di separazione o di divorzio e, dunque, l’estinzione di tale obbligo a favore del figlio nei seguenti casi: a) quando il figlio percepisca un reddito corrispondente alla professionalità acquisita in relazione alle normali condizioni di mercato (cfr. Cassazione Civile n. 4555 del 22.03.2012); b) quando si trovi nelle “concrete condizioni per essere economicamente autosufficiente(cfr. Cassazione Civile n. 23596 del 03.11.2006); c) quando il figlio non svolga alcuna attività lavorativa per aver rifiutato uno o più offerte di lavoro senza un giustificato motivo o per aver colposamente rifiutato un posto di lavoro o aver colposamente omesso la ricerca di un’occupazione (Cassazione Civile n. 7970 del 02.04.2013).  

mercoledì 30 luglio 2014

La cartella esattoriale deve sempre essere motivata



La cartella esattoriale deve sempre essere motivata in modo che il contribuente conosca specificamente le ragioni del recupero e le possa tempestivamente impugnare dinanzi le competenti Commissioni Tributarie. Lo ha deciso la Cassazione Civile Sezione Tributaria con l’ordinanza n. 8934 del 17.04.2014, che ha fatto proprio il principio giuridico sancito dalla Corte Costituzionale (sentenza n. 229/1999), secondo la quale l’obbligo di una congrua, sufficiente ed intelligibile motivazione non può essere riservato ai soli avvisi di accertamento della tassa, ma va necessariamente esteso anche alle cartelle esattoriali.

venerdì 25 luglio 2014

Abusi sessuali in famiglia: il genitore che non interviene risponde di concorso



Il genitore che, essendo a conoscenza (o potendo conoscere) degli abusi perpetrati dal proprio coniuge in danno dei figli o di uno di essi, non interviene a scongiurare il verificarsi degli episodi illeciti o quantomeno ad evitare la loro perpetuazione, pur avendone la concreta possibilità, risponde di concorso omissivo in violenza sessuale ex artt. 40 comma 2 e 609 bis c.p. Lo ha stabilito la Cassazione Penale con sentenza n. 15109 del 02.04.2014; nella fattispecie concreta è stata condannata una madre che non ha impedito al marito di compiere atti di violenza sessuale ai danni del loro figlio.

lunedì 21 luglio 2014

Le donne incinte possono conservare il loro status di lavoratore



Una donna che smetta di lavorare o di cercare un impiego a causa delle limitazioni fisiche collegate alle ultime fasi della gravidanza e al periodo successivo al parto può conservare lo status di ''lavoratore'' se riprende il lavoro o trova un altro impiego entro un ragionevole periodo di tempo dopo la nascita del figlio.
Il mantenimento di questo status consentirà all'interessata di poter usufruire di tutte le agevolazioni, le indennità, i sussidi e gli aiuti riservati ai lavoratori. (Corte di Giustizia Europea, sentenza n. C-507/12 del 19.06.2014)

venerdì 18 luglio 2014

E' illegale la selezione fatta all'ingresso di un locale per abbigliamento "non adeguato"



L’art. 187 del T.U.L.P.S. prevede: “Salvo quanto dispongono gli artt. 689 e 691 del codice penale, gli esercenti non possono, senza un legittimo motivo, rifiutare le prestazioni del proprio esercizio a chiunque le domandi e ne corrisponda il prezzo”.
Questo significa che il personale addetto alla sicurezza di un locale, sia esso pub, discoteca o altro che si trovi all’ingresso, non può impedire alla clientela di accedere al locale per ragioni connesse all’abbigliamento o in generale all’aspetto fisico ed esteriore del cliente.
Gli unici motivi per cui può essere impedito l’ingresso sono il raggiunto limite di capienza del locale, l’evidente stato d’ebbrezza del cliente ed altre ipotesi in cui l’accesso di uno o più clienti potrebbe compromettere la sicurezza all’interno del locale (si fa l’esempio del cliente che pretenda di entrare nel locale con bastoni o altro del genere).
La sanzione per non aver consentito l’ingresso al cliente in assenza di un giustificato motivo è la sospensione della licenza e, quindi, la chiusura temporanea del locale. In caso di recidiva la licenza viene ritirata.