martedì 22 aprile 2014

Diffamazione su Facebook: sussiste anche se non viene scritto il nome della persona offesa



Ai fini dell’integrazione del reato di diffamazione a mezzo Facebook o internet in generale, è sufficiente che il soggetto, la cui reputazione è lesa, sia individuabile da parte di un numero limitato di persone, indipendentemente dal fatto che la persona che ha scritto la frase offensiva o diffamatoria abbia scritto il nome dell’interessato.
D’altro canto, ai fini della configurazione del reato di diffamazione si rende sufficiente la consapevolezza di pronunciare una frase lesiva dell’altrui reputazione e la volontà che la frase venga a conoscenza di più persone, anche soltanto due. (Cassazione Penale n. 16712 del 16.04.2014)

mercoledì 16 aprile 2014

Visita al figlio negata: marito che minaccia la moglie non commette reato



Non commette reato di ingiuria e minaccia l'ex marito che litiga con la moglie che non gli vuole far vedere il figlio, purché il giudice accerti la sussistenza o la probabilità di una circostanza costituente causa esimente.
La lite tra i due coniugi era scaturita a seguito del divieto espresso dalla ex moglie nei confronti dell'ex marito di poter far visita alla propria figlia. La donna aveva rifiutato di consegnargli la bambina accampando il suo stato di ubriachezza, non confermato dagli agenti intervenuti sul posto. A seguito di tale condotta , l'uomo aveva reagito con minacce e ingiurie.
La Suprema Corte ha ritenuto l’ingiustificato rifiuto della moglie quale causa di giustificazione del comportamento delittuoso del marito, quindi quale esimente idonea a far pronunciare sentenza di assoluzione. (Cassazione Penale n. 8431 del 21.02.2014)

mercoledì 9 aprile 2014

Apostrofare la suocera con epiteti poco gentili può non costituire reato



Non costituisce reato di ingiuria apostrofare la suocera con degli epiteti poco gentili, se ciò avviene in un contesto familiare teso, senza che sia leso il decoro o l'onore della persona. Nella fattispecie concreta l’imputato aveva dato ripetutamente della “vipera” alla suocera, nell’ambito di una lite famigliare che ha reso necessario anche l’intervento dei Carabinieri.
E' quanto emerge dalla sentenza della Cassazione Penale n. 5227 del 04.02.2014, che, ribaltando la pronuncia di merito, ha ritenuto di assolvere l’imputato perché il fatto non sussiste.

venerdì 4 aprile 2014

Segnalazione alla centrale rischi illecita se la banca ha dato il via libera al piano di rientro



E’ illegittima la segnalazione alla centrale rischi interbancaria effettuata dalla banca successivamente all'accettazione, da parte della stessa, di un piano di rientro del finanziamento proposto dal proprio cliente. Quando un cliente ha chiesto l’erogazione di un finanziamento e non è in grado di pagare le relative rate mensili, la banca finanziatrice ha il diritto di chiedergli l’immediata restituzione dell’intera somma residua. C’è però la possibilità per il cliente di concordare con l’istituto di credito il rientro rateale delle somme dovute. In questo caso la banca non può valutare il cliente come insolvente e, dunque, in “sofferenza bancaria”.
Ne consegue che la segnalazione alla centrale rischi effettuata dalla banca è illegittima e dà diritto al cliente ad ottenere il risarcimento del danno. (Cassazione Civile n. 3165 del 12.02.2014)