Passare intere giornate lavorative a giocare con il computer
aziendale in dotazione, anziché eseguire diligentemente la propria prestazione
lavorativa, può costare al lavoratore dipendente il licenziamento per
giustificato motivo soggettivo. A stabilirlo è stata la Cassazione Civile
Sezione Lavoro nella sentenza n. 25069 del 07.11.2013, che ha convalidato un
licenziamento per giustificato motivo soggettivo dopo che una perizia eseguita
sul computer usato dal dipendente aveva accertato il numero di partite che
questi compiva mediamente nell’arco delle giornate lavorative.