Non
costituisce reato di ingiuria apostrofare la suocera con degli epiteti poco
gentili, se ciò avviene in un contesto familiare teso, senza che sia leso il
decoro o l'onore della persona. Nella fattispecie concreta l’imputato aveva
dato ripetutamente della “vipera” alla suocera, nell’ambito di una lite famigliare
che ha reso necessario anche l’intervento dei Carabinieri.
E'
quanto emerge dalla sentenza della Cassazione Penale n. 5227 del 04.02.2014, che,
ribaltando la pronuncia di merito, ha ritenuto di assolvere l’imputato perché
il fatto non sussiste.