E’ addebitabile alla moglie la separazione qualora
la stessa risulti affetta da una nevrosi caratteriale nota come “sindrome da
shopping compulsivo”, caratterizzata da un impulso irrefrenabile all’acquisto. Nella fattispecie concreta esaminata
dalla Suprema Corte la moglie si procurava denaro sottraendolo al marito e ai
familiari e compiva acquisti, spesso anche superflui, di oggetti come borse,
gioielli e vestiti spendendo somme sempre più ingenti (Cassazione Civile n.
25843 del 18.11.2013).