giovedì 27 settembre 2018

Volo cancellato: il diritto al rimborso del biglietto può comprendere anche le commissioni dell'agenzia di viaggi

In caso di cancellazione del volo aereo, il passeggero ha diritto al rimborso completo del prezzo del biglietto, comprensivo anche delle commissioni operate dagli intermediari tra il vettore ed il passeggero, solo se la compagnia aerea sia a conoscenza di dette commissioni.
Lo scopo del Regolamento CE n. 261/2004, infatti, è di garantire un livello elevato di protezione dei passeggeri, ma anche di assicurare un equilibrato contemperamento tra gli interessi di questi ultimi e quelli dei vettori aerei. Pertanto, una componente del prezzo del biglietto fissata dall’intermediario (agenzia di viaggi) all’insaputa del vettore non può essere rimborsata. 
Così ha deciso la Corte di Giustizia dell'Unione Europea con la sentenza n. C-601/17 del 12.09.2018.


martedì 11 settembre 2018

Vietato riprendere i dipendenti con videocamere interne anche con il loro consenso espresso


E’ vietato riprendere i dipendenti al lavoro anche in presenza del consenso espresso degli stessi.
E’ quanto ha ribadito la sentenza n. 38882 del 24.08.2018 della terza sezione della Cassazione Penale.I Giudici sono stati chiamati ad affrontare il caso di una titolare di un pubblico esercizio che aveva installato alcune telecamere all’interno del proprio locale connesse ad uno schermo LCD ed a un apparato informatico, dalle quali era possibile osservare costantemente i dipendenti nello svolgimento delle proprie mansioni.
La Corte ha rilevato che, pur in presenza delle esigenze prescritte dall’art. 4 della Legge n. 300/1970, il consenso manifestato dai dipendenti non vale ad escludere la condotta illecita del datore di lavoro.Richiamando un precedente e consolidato orientamento, i Giudici hanno osservato che l’installazione di qualsiasi apparecchiatura dalla quale possa derivare un controllo dell’attività dei dipendenti richiede il preventivo accordo con le rappresentanze sindacali aziendali o un provvedimento autorizzativo da parte della Direzione Territoriale del Lavoro (oggi Ispettorato Territoriale del Lavoro), come prescritto dall’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori.
A nulla rileva, in assenza di tali requisiti, l’eventuale consenso rilasciato da parte dei lavoratori.